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Be(e) your value: le api ce lo insegnano tutti i giorni!

- Con grande entusiasmo, abbiamo aderito al programma per l’adozione di 500.000 api
-Abbiamo attivato un esclusivo sistema di monitoraggio da remoto delle postazioni delle arnie curate dai loro apicoltori. Grazie all’impiego di sensori e GPS, siamo oggi certi di poterle tenere nelle giuste condizioni di temperatura e umidità

apiario di openjob

Openjobmetis è stata orgogliosa di dare così il proprio contributo per la tutela della biodiversità terrestre: essere sostenibili è sempre più importante

L’obiettivo principale del progetto è quello della salvaguardia delle api, meravigliose regine della biodiversità, responsabili dello stato di buona salute di tutte le specie vegetali del Pianeta, fonte di salute e benessere per tutti noi: le api sono un perfetto esempio di operosità e impegno, ma anche di lavoro di squadra, dinamismo, capacità di adattamento…
e noi di Openjobmetis ci riconosciamo molto in questi valori!

Visita le api assieme all'apicoltore

PERCHÈ LE API SONO FONDAMENTALI?

Le api sono fondamentali per la nostra vita, il loro lavoro convolge più del 75% degli alimenti.

Senza le api scomparirebbe:

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Gran parte della Frutta e Verdura

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L’erba dei pascoli e alcuni animali

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La produzione di caffè ne risentirebbe

Le api, grazie al loro lavoro di impollinazione, ci permettono di avere sulle nostre tavole piú del 75% degli alimenti.Garantire la loro sopravvivenza sulla Terra significa perciò garantire l’esistenza stessa della specie umana e di numerosi prodotti agricoli. Pertanto, adottare un alveare significa fare un gesto concreto per la tutela delle api e della biodiversitá terrestre.

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L’Azienda Agricola La Castellina nasce da una piccola realtà a conduzione familiare. Da pochi alveari hanno portato avanti la passione per l’apicoltura, fino ad arrivare a gestire diverse centinaia di arnie, raccogliendo miele su cinque regioni d’Italia.
L’attività è cresciuta anche grazie all’incontro e al continuo scambio con altri professionisti che lavorano nella piccola frazione di Pieve Cesato, dove risiede l’Azienda.
Il miele è il distillato naturale del territorio romagnolo, rispettando in tutti i processi di estrazione i criteri dell’apicoltura biologica. Il nettare si tinge dei profumi e dei sapori della vegetazione locale.
Essere apicoltore significa ascoltare la natura, seguirne i ritmi ed esserne parte. La natura ci seduce con il nettare dorato dei suoi fiori, ma in veritá siamo noi ad essere suoi preziosi operai custodendo la specie delle api, il mezzo che diffonde i suoi semi e la vita.

openjob api

Openjobmetis ha adottato gli alveari dall’azienda apistica La Castellina di Faenza, con l’obiettivo di fare un gesto concreto per la tutela della biodiversitá terrestre!

Dicembre 2023

Un anno passato assieme

openjob api

Il mese di novembre ha portato con sé una serie di attività intense nell'apiario adottato da Openjobmetis, con l'apicoltore Marco focalizzato sul tutelare la salute delle sue colonie.
Tra i lavori dedicati a garantire il benessere delle api, l'apicoltore ha intensificato il monitoraggio con l'utilizzo di tecniche avanzate, come l'analisi delle popolazioni di api, la verifica della presenza di parassiti e la valutazione delle riserve di cibo, per permettere una visione dettagliata delle condizioni delle colonie.

Per affrontare potenziali minacce alla salute delle api, sono stati implementati trattamenti sanitari preventivi. Dalla gestione degli acari Varroa alla prevenzione delle malattie, gli apicoltori hanno adottato strategie mirate per mantenere le api robuste e vitali.
Inoltre, con l'inverno alle porte, è stata prestata particolare attenzione anche all'alimentazione delle api. L'apicoltore ha verificato le riserve di miele e, se necessario, ha fornito integrazioni alimentari per garantire che le colonie affrontassero la stagione fredda con sufficienti risorse.

In fine, le arnie sono state trasportate nelle prossimità dell'azienda agricola di Marco (Pieve di Cesato a Faenza) in modo da ridurre al minimo il consumo di carburante e diconseguenza delle emissioni necessario agli spostamenti dedicati alla verifica dello stato degli alveari durante l'inverno.
Gli sforzi di Marco in questa fase dell'anno si concentrano sulla prevenzione, la cura e la preparazione per assicurare che le api possano affrontare con successo le sfide della stagione invernale farle arrivare forti e in salute per la nuova stagione produttiva.

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Ottobre 2023

Invernamento ritardato

A causa delle temperature anomale di questo ultimo periodo, l'invernamento delle api è stato leggermente ritardato dall'apicoltore Marco rispetto agli anni precedenti. Infatti, normalmente l'invernamento inizia verso inizio ottobre e quest'anno è iniziato ad essere effettuato solamente verso gli ultimi giorni del mese di ottobre.

Questo periodo è fondamentale in preparazione all'inverno, con l'obiettivo di garantire il massimo benessere del loro alveare. In questo contesto, riveste una certa importanza la valutazione delle riserve alimentari. Infatti, in caso di carenza, verrà apportato un sostegno nutrizionale attraverso l'integrazione con apposito candito.

In parallelo, si sta procedendo con la seconda fase del trattamento contro l'acaro varroa, un avversario temibile per le colonie apistiche. L'apicoltore Marco ha optato per l'utilizzo di acido ossalico sublimato, una scelta consona anche alle pratiche biologiche. Tale trattamento si rivela strategico nel prevenire eventuali infestazioni all'inizio dell'anno, contribuendo così a preservare la salute complessiva delle api e a garantire una produzione di miele di alta qualità.

Luglio 2023

Dolce Luglio

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Con l'arrivo di questa stagione, l'attività nell'apiario raggiunge il suo apice, coincidendo con il periodo più frenetico per le api. Un passaggio cruciale è rappresentato dalla smielatura del pregiato miele millefiori e acacia, un momento che richiede precisione e cura.

La smielatura, un'operazione delicata che implica la rimozione del miele dalle arnie, è stata eseguita con attenzione e competenza. La chiave del successo in questo processo risiede nella garanzia che il miele sia adeguatamente asciutto e privo di umidità. Questo non solo preserva la qualità del miele stesso ma assicura anche una conservazione ottimale nel tempo.

La varietà di miele millefiori è il risultato della diversità botanica presente nella zona circostante all'apiario. Le api, con la loro instancabile attività di impollinazione, contribuiscono a creare un prodotto unico, ricco di aromi e sapori provenienti dalla flora locale.

Il miele di acacia, altrettanto pregiato, ha richiesto un approccio specifico durante la smielatura. La delicatezza dei fiori di acacia rende questo miele particolarmente sensibile alle temperature e all'umidità. Gli apicoltori hanno lavorato con precisione per garantire che ogni goccia di miele acacia sia trattata con la massima cura per mantenere intatta la sua purezza.

Oltre agli sforzi nella smielatura, l'apicoltore Marco ha anche concentrato la loro attenzione sulla salute delle api stesse. La sostenibilità e la conservazione dell'ecosistema apistico sono al centro delle pratiche adottate, riflettendo la consapevolezza crescente sull'importanza delle api per la biodiversità e la produzione alimentare.

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Maggio 2023

Maggio tempestoso

L’apiario di Openjobmetis fino a qualche giorno fa era situato sugli argini del Lamone, appena fuori da Faenza. Nelle prossimità della posizione, si trovano peschi, susini, albicocchi e sulle sponde del Lamone anche tante piante di robinia pseudoacacia che viene utilizzata dalle api per produrre il pregiato miele di Acacia.

Il piano era quello di lasciare l’apiario nella stessa posizione in modo che oltre a contribuire attivamente all’impollinazione dei frutteti potesse anche produrre un surplus di miele di Acacia.

I controlli invernali sono stati effettuati con cadenza periodica per verificare il giusto grado di scorte e lo stato di salute delle api, e fino a Maggio tutto andava per il meglio.

A inizio mese, l’Acacia ha iniziato a sbocciare come da programma, ma dopo appena un paio di giorni dalle prime fioriture tutto è cambiato.

Maggio è uno dei mesi più importanti per le api e per gli apicoltori e l’inizio del mese è partito in modo un po’ traumatico.

Negli ultimi giorni infatti, nel territorio faentinao, si sono verificate situazioni straordinarie che hanno messo a rischio le api. Da prima l’alluvione poi l’incendio alla Caviro.

Nelle giornate del 6 e 8 Maggio, vi è stata un’importante alluvione, causata sia dalle abbondanti piogge che hanno raggiunto i 200 mm, ma anche dalla siccità degli ultimi tempi che ha reso il terreno impermeabile e poco propenso a assorbire una così grande quantità d’acqua.

L’alluvione ha portato tragicamente all’esondazione del fiume Lamone che ha sommerso parte della città, bloccando numerosi cittadini nelle proprie abitazioni e rovinando molte coltivazioni che si trovavano negli argini del fiume (leggi questo articolo di La Repubblica per saperne di piú).

L’apiario, situato sull’argine del Lamone, si è trovato a un passo dall’essere spazzato via dalla furia delle acque. Da una parte il torrente dall’altra il campo sommerso dall’esondazione avvenuta poco più avanti, ma fortunatamente per qualche decina di centimetri le api si sono salvate.

Per qualche giorno, l’apicoltore Marco de “La castellina”, presso la quale è stata effettuata l’adozione, non è stato in grado di andare a verificare di la situazione della postazione in quanto irraggiungibile.

Marco, verificata la situazione, ha deciso di trasferire le api appena è stato possibile su un terreno differente in quanto anche nei prossimi giorni sono previste forti piogge.

Il secondo evento straordinario è stato l’incendio avvenuto nell’azienda vitivinicola Caviro, causato dall’esplosione di diversi silos di Etanolo. Oltre all’evacuazione della zona circostante all’azienda, sono state fatte anche analisi e prelievi per valutare eventuali ricadute ambientali ricercando metanolo, etanolo e biossido di zolfo e dalle analisi, fortunatamente, si è riscontrata solo una limitata presenza di etanolo (leggi questo articolo di Corriere Romagna per saperne di piú).

Fortunatamente, per ora tutto si è risolto al meglio senza danneggiare la salute delle api adottate.

Dato che la fioritura dell’acacia in queste zone è stata fortemente compromessa e le api hanno passato diversi giorni rinchiuse all’interno delle arnie, impossibilitate ad andare a raccogliere nettare e polline a causa del maltempo, si è pensato di spostarle in un campo di erba medica dove è prevista la fioritura già nei prossimi giorni, in modo da essere al riparo da eventuali danni che potrebbero ripresentarsi con ulteriori alluvioni e avere la possibilità di rinvigorirsi.

Se tutto volge al meglio, nelle prossime settimane le api dovrebbero iniziare a raccogliere dell’ottimo miele di millefiori.

Aprile 2023

Aprile delle api

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In agricoltura le problematiche riguardanti la presenza di fitofagi riguardano quasi esclusivamente l’autunno, periodo in cui è bene svolgere i trattamenti antiparassitari, di conseguenza in primavera questi trattamenti risultano non essere necessari. Anzi, addirittura é vietato mettere in atto queste pratiche!

Per le api la primavera rappresenta il periodo in cui si sviluppano numericamente in maniera costante grazie alla fioritura delle piante. Infatti, in questo periodo le famiglie adottate da Openjobmetis stanno raggiungendo la loro massima espansione e alcune, le più forti, hanno iniziato a compiere i primi voli già i primi giorni di aprile effettuando piccoli raccolti, grazie alle piante di ciliegio e di tarassaco.

Questi piccoli “bottini” sono fondamentali per la loro sopravvivenza ed è consigliato non sottrarli alle api. Il polline della pianta di acacia è la prima e cospicua raccolta che le api compiono e avviene genericamente a metà aprile. La fase precedente a questa raccolta è molto delicata, infatti a causa del clima diventato sempre più imprevedibile, è facile che le api non abbiano sufficienti scorte.

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Febbraio 2023

Febbraio tranquillo

L’apicoltore in questi mesi si è assicurato che le api avessero abbastanza scorte, somministrando del candito dove necessario, ed effettuando come di consueto il trattamento anti-varroa (biologico).

Non potendo controllare all’interno dell’alveare, date le ancora basse temperature, le prime visite saranno verso fine Febbraio, appena le giornate saranno più miti. Nel frattempo si attende la Primavera e l’arrivo delle nuove api!

La cosa più importante da fare, prima che s’incominciano a visitare gli alveari, è osservare il volo delle api bottinatrici e da che parte rientrano nell’alveare cariche di polline. Da questo si può intuire che la regina ha già incominciato a deporre le uova e la troveremo proprio sui favi in corrispondenza dell’entrata delle api bottinatrici.

Dicembre 2022

Dicembre dalle api

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L’apiario adottato da Openjobmetis sta molto bene! Attualmente l’apicoltore Marco le sta controllando in vista dell’inverno per assicurarsi che la loro salute venga tutelata nel migliore dei modi.

In questo periodo infatti le operazioni da effettuare per assicurarsi la salute dello sciame sono:

La verifica dello stato delle scorte, in caso sia insufficiente Marco aiuterà le api integrando l’alimentazione con dell’apposito candito Effettuare il trattamento contro la varroa.
È un temibile acaro che infesta ormai gran parte delle api mondiali, viene utilizzato acido ossalico sublimato, consentito anche nel biologico che permette di prevenire un’infestazione a inizio anno.

Gli alveari adottati attualmente sono situati a Faenza in provincia di Ravenna.

L’apicoltore Marco ha avuto la premura di posizionare con attenzione le api nelle zone meno inquinate possibile.

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