Maggio tempestoso

L’apiario di Openjobmetis fino a qualche giorno fa era situato sugli argini del Lamone, appena fuori da Faenza. Nelle prossimità della posizione, si trovano peschi, susini, albicocchi e sulle sponde del Lamone anche tante piante di robinia pseudoacacia che viene utilizzata dalle api per produrre il pregiato miele di Acacia.

Il piano era quello di lasciare l’apiario nella stessa posizione in modo che oltre a contribuire attivamente all’impollinazione dei frutteti potesse anche produrre un surplus di miele di Acacia.

I controlli invernali sono stati effettuati con cadenza periodica per verificare il giusto grado di scorte e lo stato di salute delle api, e fino a Maggio tutto andava per il meglio.

A inizio mese, l’Acacia ha iniziato a sbocciare come da programma, ma dopo appena un paio di giorni dalle prime fioriture tutto è cambiato.

Maggio è uno dei mesi più importanti per le api e per gli apicoltori e l’inizio del mese è partito in modo un po’ traumatico.

Negli ultimi giorni infatti, nel territorio faentinao, si sono verificate situazioni straordinarie che hanno messo a rischio le api. Da prima l’alluvione poi l’incendio alla Caviro.

Nelle giornate del 6 e 8 Maggio, vi è stata un’importante alluvione, causata sia dalle abbondanti piogge che hanno raggiunto i 200 mm, ma anche dalla siccità degli ultimi tempi che ha reso il terreno impermeabile e poco propenso a assorbire una così grande quantità d’acqua.

L’alluvione ha portato tragicamente all’esondazione del fiume Lamone che ha sommerso parte della città, bloccando numerosi cittadini nelle proprie abitazioni e rovinando molte coltivazioni che si trovavano negli argini del fiume (leggi questo articolo di La Repubblica per saperne di piú).

L’apiario, situato sull’argine del Lamone, si è trovato a un passo dall’essere spazzato via dalla furia delle acque. Da una parte il torrente dall’altra il campo sommerso dall’esondazione avvenuta poco più avanti, ma fortunatamente per qualche decina di centimetri le api si sono salvate.

Per qualche giorno, l’apicoltore Marco de “La castellina”, presso la quale è stata effettuata l’adozione, non è stato in grado di andare a verificare di la situazione della postazione in quanto irraggiungibile.

Marco, verificata la situazione, ha deciso di trasferire le api appena è stato possibile su un terreno differente in quanto anche nei prossimi giorni sono previste forti piogge.

Il secondo evento straordinario è stato l’incendio avvenuto nell’azienda vitivinicola Caviro, causato dall’esplosione di diversi silos di Etanolo.
Oltre all’evacuazione della zona circostante all’azienda, sono state fatte anche analisi e prelievi per valutare eventuali ricadute ambientali ricercando metanolo, etanolo e biossido di zolfo e dalle analisi, fortunatamente, si è riscontrata solo una limitata presenza di etanolo (leggi questo articolo di Corriere Romagna per saperne di piú).

Fortunatamente, per ora tutto si è risolto al meglio senza danneggiare la salute delle api adottate.

Dato che la fioritura dell’acacia in queste zone è stata fortemente compromessa e le api hanno passato diversi giorni rinchiuse all’interno delle arnie, impossibilitate ad andare a raccogliere nettare e polline a causa del maltempo, si è pensato di spostarle in un campo di erba medica dove è prevista la fioritura già nei prossimi giorni, in modo da essere al riparo da eventuali danni che potrebbero ripresentarsi con ulteriori alluvioni e avere la possibilità di rinvigorirsi.

Se tutto volge al meglio, nelle prossime settimane le api dovrebbero iniziare a raccogliere dell’ottimo miele di millefiori.

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